Del creato

Mi mancava l’ultimo tassello, e so che manca a molti; non so se è il posto giusto, ma mi sembra che chiude bene tutto il mosaico: il mosaico della Salvezza.
 Non riuscivo a mettere al suo posto, al posto giusto il Male; già, il Male, quello con cui tutta la Creazione ha a che fare tutti i giorni. Riassunto con la frase che tutti i credenti almeno una volta hanno pensato o detto: “Perché Dio permette tutto questo male?”

Partirei dal fatto che Dio è il creatore perfetto,  e voi, ce lo vedreste un Creato senza il male? Una sola, unica, magnifica, immensa pagina bianca, splendente, senza una grinza... tutto bianco, pulito, ordinato...  Un grande schermo LCD da millemila pollici tutto luminoso!
Mamma mia che noia, mi addormento solo a pensarlo, e, se lo penso io, mi sa che l’ha pensato pure Dio. Come se l’immenso bellissimo e  terribile oceano fosse un lago piatto, liscio, oleoso, senza una cresta, senza un sussulto, e la terrà? La terra piatta, senza una montagna , una grotta, tutti alberi diritti, tutti uguali, perfetti, stessa altezza, stesse dimensioni, come quelli che disegnano col computer. No, non è possibile, penso che siate d’accordo anche voi, Dio è molto più di un super-computer. E Dio, come ha fatto con l’uomo, lasciandolo libero di andarsi a sfracellare o di sfracellare il fratello, così ha fatto con tutte le sue creature; così ha fatto con gli Angeli, e, alcuni di loro, come alcuni uomini che scelgono deliberatamente di fare il male, hanno scelto di stare “all’opposizione”, hanno scelto l’orgoglio, hanno scelto l’unico peccato che porta definitivamente alla rovina: da amate creature, hanno scelto di diventare diabolici impostori, spacciando loro stessi per creatori onnipotenti. E Dio che fa? Li lascia fare? 

Sì! Li lascia fare, ma rivolgendo a nostro favore tutto il giochetto. Nei racconti simbolici della Bibbia, si intravede la trama: così con un colpo di scena da maestro, il peccato è rientrato con legittimità nel disegno di Salvezza di Dio per l’uomo: per evitare che venisse anche a noi la voglia di onnipotenza, Dio ci ha azzoppato: è il serpente che frega Adamo ed Eva,  la diversità delle lingue che frena l’uomo nella Torre di Babele, e il diluvio universale che fa un bel reset. Tutti simboli chiari,  già, ci sentiamo divini, ma non lo siamo completamente, voliamo alti, ma con le ali del tacchino. Pieni d’amore, ma in sostanza incapaci di amare. Dobbiamo lavorare e lavorare sodo, per venirne a capo, ma non senza di Lui, non senza la sua Misericordia.

Insomma, Dio aspetta, aspetta con pazienza che il suo Creato lo scelga e lo riconosca come Creatore, ma non per obbligo, ma solo per Amore, ed è solo l’Amore che può convivere con il Male tutti i giorni senza restarne corrotto. Ed è questa la perfezione amorevole di Dio Creatore: avere un Creato che lo ami per scelta e non per obbligo o convenienza.

 E così anche il Male trova il suo posto: lontano, ai confini, come cornice e consacrazione di un Creato finalmente perfetto per scelta. Dio corre il rischio per amore, come un genitore corre il rischio lasciando la mano del figlio quando incomincia a muovere i primi passi.


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Queste sono le mie modeste riflessioni di ora, e vi assicuro, c’ho messo del tempo; è il mio sentire, non so se siano piccole “verità” oppure “sciacchenze” di una fervida mente, ma è quello che “sento” ed ho voluto condividerlo con voi. Se non vi interessa, passate oltre, ma se fossero utili per uno solo di voi, mi riterrei ampiamente soddisfatto. 

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