Ceccu lollo, Peppina pallapò, Mingu Ravenna, Giulio sgarbatone, Giulio labbrone, Loreta cofana, Nicolina de peppe de paolo, 'Ntonia cambrine, Mena pusenella, Ianna fronna, 'Ntonia cipollone, Zì Peppe la cioppa, Zì 'Ngeline, Zì Peppe carbone, 'Ntonio de 'Ngeleca, Peppinello, Zi Quirine, Suor Brigida, 'Ntoniucce glie organare. Alla maggior parte di voi sono nomi e soprannomi che non diranno niente, invece a me aprono un intero mondo di ricordi, un mondo che non c'è più, un piccolo mondo fatto di scale di pietra e mattoni, di giochi e di corse a perdifiato, di chiavi alle porte, di una comunità dove tutti avevano il loro posto, unico, spesso povero, molto povero, ma ai miei occhi di bimbo, sempre ricco di poesia, di dignità e umanità; cose che oggi, forse perché più vecchio e disamorato, faccio fatica a riconoscere. Prima però, fuggivo il ricordo, troppo doloroso ricordare ciò che credevo di aver perso, ma riflettendoci sopra, sbagliavo, non è perso, è den
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